Le aziende cercano programmatori, bravi, giovani, preparati, che sappiano tutto di tutti i linguaggi per computer e possibilmente si occupino anche di configurazione software, hardware tanto client quanto server, e se prima di andar a casa a continuare a programmare sul proprio PC danno una spazzata agli uffici... be', il posto da 1000 euri al mese è servito.
Le aziende cercano ma nella maggior parte dei casi non sanno cosa vogliono. Hanno problemi da risolvere e cercano uno che li risolva per pochi spiccioli. E così le offerte di lavoro richiedono competenze improponibili. Se uno sa usare bene uno strumento difficilmente potrà usare altrettanto bene un'altro. O si ha competenza su qualcosa o di quel qualcosa si scalfisce solo la superficie. Allora si che vale il discorso per cui si progetta e poi un linguaggio vale l'altro.
Eppure il fiorire di linguaggi non è per creare qualcosa per cui uno vale l'altro. Ufficialmente le società creano un nuovo linguaggio perchè risolva più efficientemente un problema che si riscontra nella scrittura del codice. Questo ufficialmente, ufficiosamente poi lo si fa per rendere obsoleto un linguaggio e obbligare a nuova formazione facendo muovere tutto un mondo economico intorno al nuovo prodotto che fa nè più, nè meno che quello che faceva il precedente. Questo se si scalfisce la sola superficie del prodotto e ci si limita a studiarlo tramite le risorse gratuite in rete. Si aggiunge qualcosa, si toglie qualcos'altro, si modifica qualche dettaglio ed ecco il nuovo linguaggio pronto. Un prodotto destinato ad incasinare meglio il mercato facendo fiorire nuovi guru, seminaristi, formatori, esperti, scrittori, documentatori, sviluppatori.
Poi ogni grande società ha il suo. Ormai i grandi del settore hanno fagocitato tutto e così Microsoft ha i suoi linguaggi tra cui C# e VisualBasic, Oracle ha chiuso Java, Adobe con il suo flash ad action script, Google ha go, Facebook si è personalizzato PHP. Oggi se non hai un linguaggio di programmazione non sei nessuno. D'altra parte gli spazi per chi scrive software si restringono. Insomma è tutto una gran rottura di coglioni e se vuoi iniziare a lavorare con un qualche linguaggio devi pagare. Perchè ciò che si trova in giro offre solo una leggerissima spolverata dello strumento che si vuole utilizzare, ma per sapere dove si trova la spuntina segreta, quella che ti risolve ogni problema si deve pagare.
Ha un bel da dire HP con il suo slogan: "Il Computer è di nuovo Personal". infatti attualmente lo ha cambiato in "The PC. Reinvented". Quando il computer era personal veniva fornito il computer e un linguaggio utile a realizzare programmi ed impartire comandi al PC perchè svolgesse ciò che io chiedevo di fare salvo usufruire di soluzioni già pronte. Oggi invece i Computer sono inzuppati di software che non sia sa cosa facciano e per la maggior parte del tempo la potenza di calcolo il PC la dedica a se stesso e non all'utente.
I computer, come i telefoni ed i tablet, in cui stanno convergendo tutti i dispositivi elettronici, sono catene che volontariamente compriamo per limitare la nostra libertà. Legati a questi dispositivi, alla ricerca di una felicità virtuale e disgustati da una realtà che non ci piace, ci lasciamo piegare alla volontà dei grandi produttori di hardware e software che ci vendono la loro idea di felicità, un like sotto una foto, ma a quale prezzo?
Sinceramente i computer, fatti di elettronica spazzatura, mi hanno stancato. Meglio farsi un buon orto!
Ha un bel da dire HP con il suo slogan: "Il Computer è di nuovo Personal". infatti attualmente lo ha cambiato in "The PC. Reinvented". Quando il computer era personal veniva fornito il computer e un linguaggio utile a realizzare programmi ed impartire comandi al PC perchè svolgesse ciò che io chiedevo di fare salvo usufruire di soluzioni già pronte. Oggi invece i Computer sono inzuppati di software che non sia sa cosa facciano e per la maggior parte del tempo la potenza di calcolo il PC la dedica a se stesso e non all'utente.
I computer, come i telefoni ed i tablet, in cui stanno convergendo tutti i dispositivi elettronici, sono catene che volontariamente compriamo per limitare la nostra libertà. Legati a questi dispositivi, alla ricerca di una felicità virtuale e disgustati da una realtà che non ci piace, ci lasciamo piegare alla volontà dei grandi produttori di hardware e software che ci vendono la loro idea di felicità, un like sotto una foto, ma a quale prezzo?
Sinceramente i computer, fatti di elettronica spazzatura, mi hanno stancato. Meglio farsi un buon orto!